Cosa facciamo

Protezione della Giovane - Associazione di Verona, nasce all'inizio degli anni 80 per rispondere alle problematiche sociali legate all'emergenza abitativa femminile; nello specifico offre un servizio di accoglienza, di ascolto e un appoggio materiale e morale alle donne in difficoltà, lontane o allontanate dal proprio nucleo familiare, o che ne sono prive.

Il lascito della signorina Pettenella in via Pigna 7 ha una superficie di circa 1800 m2. Le stanze contano 50 posti letto, di cui 40 occupati da donne e bambini inseriti in emergenza e 10 impiegati nell'attività di ostello femminile, un'attività commerciale marginale attraverso la quale l'Associazione si autofinanzia.

La Protezione della Giovane è un'Associazione di Volontariato eretta principalmente da 45 volontari di cui 35 soci, impiegati in attività nelle seguenti attività: 

Tutti i giorni l'Associazione affronta spese impreviste per poter fornire tutti i servizi che ci è possibile alle ospiti.

Le attività della Casa sono sostenute anche attraverso i contributi da fondazioni, istituti di credito, Ulss 9 Scaligera, Comuni di Verona e Provincia e dai donativi ricevuti durante le raccolte fondi. 

Ogni anno A.C.I.S.J.F. Protezione della Giovane di Verona si impegna, con una specifica preparazione e formazione, ad accogliere e accompagnare le donne nelle difficoltà che incontrano lungo il loro percorso, facendo fronte alle vicissitudini che variano attraverso e con il variare dei tempi. Per questo il coinvolgimento e l'impegno della Protezione della Giovane con la rete territoriale pubblica e privata attiva nell'emergenza abitativa sono in crescita costante. L'Associazione inoltre si impegna annualmente a migliorare il servizio offerto alle ospiti e incrementare le relazioni con gli enti territoriali che possano essere di sostegno alle attività statutarie.

Le principali attività a cui ci dedichiamo, in ottemperanza a quanto previsto dall'articolo n. 6 del nostro Statuto, possono essere così riassunte:

  • interventi e servizi sociali;
  • educazione, istruzione e formazione professionale nonché le attività culturali di interesse sociale con finalità educativa;
  • organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale, incluse attività, anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato e delle attività di interesse generale di cui al presente articolo;
  • organizzazione e gestione di attività turistiche di interesse sociale, culturale o religioso;
  • formazione extra-scolastica, finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica e al successo scolastico e formativo, alla prevenzione del bullismo e al contrasto della povertà educativa;
  • alloggio sociale nonché ogni altra attività di carattere residenziale temporaneo diretta a soddisfare bisogni sociali, sanitari, culturali, formativi o lavorativi;
  • accoglienza umanitaria ed integrazione sociale dei migranti;
  • beneficenza, beni o servizi a sostegno di persone svantaggiate o di attività di interesse generale;
  • promozione e tutela dei diritti umani, civili, sociali e politici.

Momenti di ordinaria magia

Ogni tanto raccogliamo qualche pensiero relativo a quanto accade in un momento o in un periodo, vissuto nel quotidiano della nostra Casa. Ci piace condividerlo per trasmettere un assaggio di questa nostra realtà.

"Oggi in ufficio soffochiamo dalle scartoffie e sembra non esserci via d'uscita. Oltre ad altre scadenze ci stiamo preparando a redigere la relazione sociale del 2015 tra cifre, tabelle e una marea di documenti. Mi alzo per fare una pausa e andare a sistemare delle scorte che avevo completamente dimenticato. 

Sembrerà sciocco ma é stato un tragitto assolutamente rigenerante: mentre percorro il corridoio passo davanti alla sala dei giochi dove una giovane ospite parla con molta naturalezza con la nuovissima volontaria americana che si sta dedicando al disegno insieme ad una delle nostre bimbe; sorridendo proseguo e sbircio in cucina dove una turista tedesca discute allegramente con due ospiti italiane dall'inglese maccheronico. 

Ancora sghignazzando per lo scambio di battute torno in ufficio e mi risiedo nel tentativo di riprendere da dove avevo cominciato. Ma vengo subito distratta da una mamma con il suo bimbo. Ci avvisa che sta per uscire con una donna e il suo piccolino per fare una passeggiata. Le due donne provengono da paesi diversi come la notte e il giorno e non hanno nemmeno una lingua in comune. Non so come sia finita quella passeggiata e nemmeno quelle allegre discussioni in cucina e nella sala dei giochi... 

Tornando alle scartoffie ho solo pensato che, soprattutto in luoghi come questo dove le persone portano con sé dolori, ansie e preoccupazioni, la voglia di cambiare, conoscere e condividere purtroppo non potrà essere un dato lampante da inserire in una tabella o un grafico... 

É un risultato davvero sorprendente e, se mi é permesso aggiungere, anche un po' magico" 

                                       Piccolo diario di una Civilista 

(Maggio 2016)